
Generalmente si pensa che la perdita abbondante di capelli, con conseguente comparsa di calvizie, sia un problema strettamente legato all’età. Non è così invece! Anche alcuni farmaci assunti per patologie al di fuori delle cure tricologiche possono esserne la causa.
Farmaci pericolosi per i capelli
Tra le tante cause della caduta dei capelli non bisogna sottovalutare l’assunzione di alcuni farmaci. I farmaci sono progettati per trattare varie condizioni di salute ed a volte possono avere degli effetti indesiderati tra i quali rientra l’iatrogena, ovvero l’alopecia da farmaci. Si tratta di una particolare forma di caduta dei capelli legata all’assunzione di alcuni farmaci. Ad esempio, alcuni pazienti anemici riscontrano una frequente perdita dei capelli. Il fenomeno è ugualmente costante in chi soffre di problemi alla tiroide o al fegato, infezioni, diabete, vitiligine e carenza di zinco. Quando la tiroide lavora al di sotto delle aspettative, portando all’ipotiroidismo, si può verificare uno scarso metabolismo con incapacità a produrre ormoni e conseguente caduta dei capelli. Allo stesso modo alcuni farmaci, come gli antidepressivi, i fluidificanti del sangue o i beta-bloccanti, recano con essi la flebile possibilità includere tra gli effetti collaterali anche la perdita dei capelli.
Farmaci da tenere sotto controllo
Molte sostanze, che in alcune dosi possono avere effetti benefici sulla crescita dei capelli, con dosaggi eccessivi possono avere l’effetto esattamente contrario. Il caso più noto è quello dei retinoidi ed i derivati della vitamina A. Questi farmaci possono essere usati con grande efficacia nella terapia contro l’alopecia, ma un iperdosaggio può avere effetti negativi.
Tra i farmaci da tenere sotto controllo si trovano:
- Antistaminici
- Farmaci per colesterolo A
- Antipertensivi
- Farmaci per artrite
- Farmaci anti-convulsioni
- Antidepressivi triciclici
- Farmaci anticoagulanti
- Beta bloccanti per la pressione alta
- Farmaci anti-convulsioni
- Antinfiammatori non steroidei
- Derivati della Vitamina A, in caso di sovradosaggi eccessivi
Naturalmente nel momento in cui si assumono uno o più di questi farmaci e si sospetta che siano la causa della caduta di capelli, bisogna agire con cautela. In primis ci si accerta del sospetto ed in seguito ci si rivolge al proprio medico curante per trovare un’alternativa, se possibile, a quel determinato farmaco.
La calvizie indotta da farmaci
Alcune terapie farmacologiche interrompono la crescita dei capelli anche dopo 2-3 mesi dall’inizio del trattamento, in casi più gravi ciò può accadere anche dopo 1-4 settimane. A seconda della loro composizione più o meno aggressiva sono molti i farmaci che possono indurre a caduta dei capelli temporanea o permanente, diffusa o localizzata, o addirittura ad alopecia. Tale effetto collaterale dipende primariamente dall’interazione del farmaco con il ciclo di crescita del capello. Possono verificarsi anche alterazioni nella struttura o nel colore dei capelli.
Questo tipo di caduta può dipendere dal tipo di farmaco, dal dosaggio o dalla suscettibilità individuale del soggetto. Nel momento in cui si notano delle variazioni a livello della qualità dei propri capelli in coesistenza all’assunzione di farmaci, è opportuno effettuare tempestivamente un’analisi specialistica o una visita tricologica. Nel caso sia sospettata una perdita di capelli farmaco-indotta e risulta difficile capire quale sia il farmaco responsabile, il medico può chiedere di sospendere la terapia farmacologica per verificare se il ciclo pilifero riprende un andamento normale o assegnare un farmaco compatibile.
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